Curato il mio stato d'animo, l'unica parte di me essenzialmente e realmente ferita, ritorno ad avere in mano tutta la mia vita, quasi non avessi mai avuto l'impressione, che brutta parola che ho usato, di amare e di saperlo fare, né tantomeno di lasciarmi amare, semmai avesse senso di esistere questa affermazione. Eppure in questi anni tanta acqua è passata sotto questi ponti ed ora che ho una nuova compagna, e amica di viaggi empirici, e improbabili, in realtà non proprio nuova, ora che sono libero da ogni arbitrio, o pensiero di non dover per forza non ferire qualcuno, torno al mio lavoro di personal stylist, e ritrovo lei: questa piccola ragazza, dal desiderio naturale di voler esser donna, inevitabilmente attratta da me, e dal mio essere un pò attempato per lei, ma pur sempre un bel tipo stile "cattivo ragazzo". Passata l'anoressia e passata la fase adolescenziale, mi coglie quasi impreparato prima al telefono, e assolutamente sbalordito nel vederla poi: bellissima!
Inevitabile: i miei occhi non hanno potuto celare quel velo di compiacenza che in altri tempi avrebbe acceso fulmini e tempeste, e ripreso l'autocontrollo, lo perde invece lei. Adorabile e per niente peccaminosa, perfetta studentessa in fatto di stile, segue ancora ogni consiglio meticoloso, ma resta qualche dubbio e mi cerca. Mi sorprendo nel lasciarmi baciare, per poi addolcire il tutto con un perfetto savoir faire, da pochi, che non lascia scampo ad altre chance ma che non rinnega quel senso di peccato che un evento così prevedibile ha generato. E lei persa e consapevole, non soffre e si concede all'esperienza dialettale di un uomo cresciuto, per certi versi, e si lascia consigliare senza rivolger parola, senza obiettare nulla, piuttosto guardandomi, osservandomi, con un meraviglioso sorriso. E nel tentativo vano di riprendere l'affascinante descrizione del suo guardaroba, che ne rappresenta la sua anima, il suo stile, il suo modo di vivere, mi scappa da sorridere e mi fermo, spalle a lei, sostenendomi per un'anta, testa bassa e sorriso da chi esce sconfitto da una tentazione repressa, e lei, pur sempre donna, diabolicamente consapevole di aver scosso la debole terra che avvolge le mie fondamenta, sorride a sua volta e mi sputa una sentenza, senza guardarmi "Signor Rori, se fossimo in una fiaba sarei la sua Cenerentola da salvare dal pessimo stile delle sue sorellastre!".... quindi mi volto di scatto, la guardo piuttosto serio e confesso, a modo mio, "piove, usciamo a fare una passeggiata per vetrine!!!!"