venerdì 19 maggio 2017

Dulcis in fundo...

La domanda è: chi delle due sarà rimasta fin dopo che tutti sono andati via?
Sta di fatto che il lunedì successivo a lavoro non ho avuto modo di parlare neanche 5 minuti da solo con la mia segretaria, né la domenica sono riuscito a carpire scuse dalla bocca di mia madre.
Di fatto mi sono alzato sereno e ho passato la domenica a tentare di rimettere in ordine in giardino con l'aiuto di una delle due...ma onestamente, tutto s'è fatto tranne che riuscire a sistemare!
Tra l'altro quella domenica stava piovendo anche, non ci siamo quindi neanche preoccupati di finire di recuperare le poche cose rimaste, piuttosto abbiamo acceso il fuoco e abbiamo aspettato che la pioggia scemasse per prendere poi la moto e piegare tra le tante curve che seguono ben oltre casa sua...

P.s.: romanticamente bastardo!

giovedì 11 maggio 2017

La famiglia, gli amici e strani amori...

La primavera fa fatica ad arrivare, anche se siamo ormai in periodo avanzato, ancora a stento sento i profumi delle fantastiche sere che anticipano l'estate. Ma la cosa non ci intimidisce e scegliamo un modo felice e gioviale per festeggiare la mia ripresa: una fantastica cena all'aperto, a casa.
Il canoso assapora già l'aria di carne alla brace e infatti si appisola accanto al braciere, mentre le donne si affaccendano avanti e dietro nel cercare di creare sapori inaspettati al palato e competono in una gara all'ultimo dolce inventato o trovato su Giallozafferano.it.
Incredibile ma vero c'è G., voluta da mia madre e c'è anche la Segretaria Invisibile, imbarazzante.
E poi ci sono gli amici di sempre: loro non fanno a gara sul cibo, loro ci provano sul bere. Ma ragazzi vince sempre Mario, lui non sbaglia mai: due bottiglie del buon caro vecchio amico Jack!!!!
Infine ci sono i miei nipoti, mia madre e mio padre ed io con loro!
Il giardino rispecchia l'atmosfera tra amici, tra comode poltroncine e candele sparse ovunque e all'imbrunire, verso il boschetto dietro casa eccole lì: le mitiche prime lucciole! 
Ovvio che finisco dietro a loro con i nipoti e fatta scorta di fantastiche luci priveé, mi lascio conquistare dal fascino della mia segretaria, che rincorre il piccolo dei miei nipoti rotolandosi a terra con lui, sbavata e sotterrata dal canoso. Corro in suo soccorso ovviamente e finisco nella mischia.
Già l'odore della carne attira a se bocche affamate, comprese le nostre, che torniamo al capezzale di mio padre, preso dal tentativo di creare brace per tutta la via.
G. discreta e divertente, come sempre, affatto intimorita, scherza e gioca con me come due vecchi amici. Una serata al limite del fantastico, con le persone con cui amo stare, nel posto che amo di più al mondo, nell'ora del giorno che preferisco.

Buon divertimento amici del www.

giovedì 4 maggio 2017

Lenta ripresa

E finalmente sono tornato operativo.
Ho tolto tutti i punti, ho un casino di cicatrici in tutto il corpo, ma ho voglia di ripartire e finalmente posso.
Appena in tempo per la lettura ai piccoli della scuola, lì dove ancora c'è G. che mi attende e che non vedo l'ora di rivedere, e dove ci sono un sacco di bimbi pronti a sentire qualche fantastica storia.
La raccolta è stata approvata dall'istituto e verrà letta in sezioni.
Arrivo a scuola e c'è un chiasso da paura: e la cosa mi piace! Adoro stare con i bimbi: spontanei, sinceri e assolutamente puri da ogni agente esterno! Ancora caldi della protezione del ventre materno!
Zoppicante, ma con un sorriso che infrange ogni ostacolo, arrivo fino al mio famoso sgabello. Ricordo la prima volta che entrai lì, un'insegnante me lo portò e mi disse: "non abbiamo di meglio" e io sorridendo le dissi "questo è il meglio!" e cominciai!
Dietro c'è inciso il mio nome scritto dai bimbi, stupendo. Ma lì seduto ci starò pochissimo. E infatti dopo i primi 10 minuti finisco in ginocchio, libro a terra e parte la vera interpretazione.
Interrotto, ogni tanto, dalle innocenti e spontanee domande dei bimbi che svelano il finale ancor prima che giunga l'indizio successivo, ma non do modo loro di crederci.
E si finisce come al solito: con qualche bimbo avvinghiato al collo, un altro adagiato sulle mie gambe come se fosse una culla e altri stesi a terra a godersi ogni singola parola. 
Uno spettacolo e una sensazione unica e assolutamente di pace.
Non importa se soffro per le ferite, il loro peso su di esse o sulle ossa non ancora rimarginate, non importa.
Al suono della campanella una splendida G. mi fissa appoggiata ad un tavolo con le mani sulla bocca, sorridente e divertita. E una volta che tutti i bimbi si sono dileguati nelle loro classi, mi raggiunge e mi aiuta a sollevarmi e solo in quel momento sento ogni singolo scricchiolio, ogni singola ferita portarmi fitte fino alla testa da non poterne nascondere il dolore attraverso il sorriso storto di chi soffre. E lei dolcissima, non proferisce parola in merito se non : "vuoi un caffè?"... "se mi fai compagnia, volentieri!".
E di nuovo i dolori scompaiono.

Ben tornato Rori!