martedì 21 marzo 2017

Errori e distrazioni

Ero comodamente seduto sulla mia macchina, guidavo tranquillo verso l'ufficio, in vista di un incontro da image consulting. 
Uno di quei giorni in cui parti tranquillo una mattina, pensando un pò a ciò che avresti voluto fare piuttosto che andare a lavorare, al tuo futuro, ti focalizzi magari su una bizzarra idea, che magari riguarda te e una donna speciale, ma poi perdi di vista il sentiero e torni alle tue mete senza confini, senza compagnia se non piacevolmente fuori di testa come te e poi.... più nulla!!!!
Improvvisamente una fitta, lancinante, fortissima e nel concentrarti su di essa, acuto in simbiosi un sibilo in testa e apro gli occhi!!!!
Mi sento immobilizzato e inerme, e un tizio mi gira intorno mentre qualcosa emette un frastuono incredibile e poi una strana sensazione, sembra stessi per soffocare e una luce che mi impediva di vedere oltre quell'uomo, ma c'era tanta gente intorno a me...come mai? Perché? Cosa era successo? E ancora un dolore e, smorzato da una canula in bocca, lancio uno strillo seguito da un lamento e come un bimbo, un pianto.... Poi una voce: "E' sveglio, diamogli cento..." e di nuovo il nulla!
Non so quanto tempo sia passato, ma credo di aver sognato qualcosa che mi abbia portato ad un risveglio calmo e pacato. Senza aprire gli occhi, spaventato da ciò che avrei potuto vedere, emetto un gemito e mi sento uno straccio, mi sento dolorante ovunque e mi faccio coraggio e apro gli occhi!
Mi guardo intorno, ma spostare la testa è devastante, allora tocco con mano cosa c'è intorno a me. Sento la gola bruciare, ho sete, cerco con lo sguardo e vedo di spalle mia madre, mia sorella, mio padre che sono al capezzale di un signore dal camice bianco.
Non ho la forza per chiamarli, sento dolore ovunque e realizzo: sono in ospedale, su di un letto freddo e solo di ospedale.
Mia sorella si accorge di me, di un mio fievole gemito e corre al mio capezzale: "Fede...Fede eccoti finalmente!" e scoppia in lacrime! Di lì a poco mia madre mi prende la mano e mio padre mi pone una mano sulla fronte! Ma che diavolo è successo?????

giovedì 2 marzo 2017

Passioni ed emozioni

Finché non nuoce nessuno fai ciò che vuoi!
Ed è questa la frase con la quale ho chiuso la porta in faccia alla mia G., la mia dolce e sensibile, incantevole, poetica e stralunatica G.
Il dolore afflitto dalle sue milleeuno facce non ha alcun senso eppure, è lì!
Quindi, quando ha bussato alla porta e io tranquillamente ho aperto e me la sono inaspettatamente trovata appiccicata alle mie labbra, non ho fatto altro che rispondere con la stessa passione a quell'attimo rubato, come si conviene ad un amore non ancora finito, o una passione che sta per nascere. E quando lei con un sorriso, ma gli occhi pieni di lacrime mi guarda, forse anche per lei la mia è stata una reazione inaspettata, allo stesso modo restituisco il sorriso, continuando a tenerla a me, quasi a non voler distruggere un attimo così triste e così tenero ma.... rompo tutto e mando in frantumi ogni secondo, ogni attimo della passione che ci ha appena travolti "non rincorrere il passato!"...e lei incredula, toglie le sue mani dal mio collo per scollare le mie dai suoi fianchi, ancor più incredula, a bocca aperta e mi chiede "perché?".
Perché finché nessuno rompe il silenzio la cosa torna a ripetersi così e a protrarsi nel tempo, facendo e disfacendo ogni cosa fatta per poter ricominciare anche con un'altra vita. Io ho cominciato e mi piace la mia nuova vita. Non mi manca G., per niente, ma amo le donne e quello che lei è stato per me. Non la odio più, non la rimprovero più, non mi nascondo più. E l'indifferenza, si sa, fa più male di un coltello a doppia lama. E lei: perché Fede?
E la risposta, leale, sincera, reale: non ho bisogno di te per essere felice, ora lo sono e quel che ho mi basta!
E lei che comprende: e non sono io la tua felicità!
Le sorrido e scuoto la testa: no, non lo sei! Ma forse non lo sei mai stato, forse ti ho amato proprio per questo tuo dovermi fare male sempre e troppo. Ma ora ho qualcuno di semplice da amare e te sei il passato, non dico uno sbaglio, non dico un brutto ricordo, mio malgrado ti voglio bene e sei parte di me per sempre, ma non siamo fatti per stare insieme. E se ti va di illuderti in un bacio rubato, o in una notte di sesso senza senso, puoi farlo,  purché tu non faccia male a nessuno! 

Ora punitemi per la mia crudeltà, punitemi per la mia sfacciataggine o per il mio lascivo bacio rubato o per quell'essere debole e allo stesso tempo forte e cattivo, ma non torno sui miei passi, non ora che sto imparando ad amare di nuovo me stesso e un'anima pura.