E piano piano si torna alla normalità: "Dio Fede quanto sei affascinante con quelle cicatrici"! E a questo punto non so se si tratta di un complimento, ma ci convivo, e questa cicatrice che mi ha segnato il volto resterà qui ancora per un bel pò, se non per sempre.
E mentre mi concedo per un altro outfit del dannoso, nella notte cerco di portare a termine l'altro mio progetto: il fantastico libro delle storie da raccontare ai bambini.
E proprio in una di queste sere, non rendendomi conto dell'ora tarda, mentre concentrato su una storia la mente mi vola verso nuovi spazi, squilla il telefono e d'istinto, rispondo senza pensare, e di là, una voce, la sua: "hei".
Un brivido e improvvisamente sono di nuovo nel mio salotto: G.
D'istinto guardo l'orologio: le 3 di mattino!!!! Non parlo, lo fa lei: ti ho svegliato?
Non rispondo ancora, ma sospiro! E ancora lei: no, non credo, la luce fioca alla tua poltrona e la tua ombra ti hanno tradito! ...e la sento sorridere.
Sospiro ancor più forte e poggio tutto ciò che ho in mano a terra e guardo fuori in veranda: piove!
Si, sono qui fuori! Volevo sapere come stavi e mentre rientravo da Milano ho visto la luce sul selciato così ho azzardato!
Ancora silenzio! "Ti ho disturbato, scusami! Stai bene?"... e mi coglie impreparato. Socchiudo gli occhi e alzo il volto in alto e sospiro, ma rispondo "no!".
Josh Mario John |
E Dio solo sa quanto mi manca e che sforzo disumano, che violenza mi sono fatto per non urlarle ancora torna da me!
E mi volto, per non vederla andar via, ma la sento, e chiudo gli occhi, sperando in fondo di sentire il campanello suonare, e non succede e mi addormento con questo pensiero lì, al freddo e in mente solo il suo volto.