Ve lo confesso, essere incauto mi rende vulnerabile un casino anche di fronte a sapienti donne che sanno come muoversi tra i meandri e non delle sfilate parigine.
Resto tutto di un pezzo, ma due o tre numeri riesco sempre a beccarli e persino una cena molto pericolosa dalla quale mi sono defilato grazie ad una delle scuse più vecchie del mondo: febbre! Ebbene si, in quel di Parigi, nella Parigi bene, nella Parigi a luci rosse del Moulin Rouge, nella Parigi dove la Tour Eiffel segna brutti ricordi mi ritrovo febbricitante e tremendamente dolorante con una febbre da cavallo.
Mi imbottisco di quanti più antifebbrili possibili e evito l'alcool come la peste, ma si nota, e il mio fingermi sveglio e attento non mi porta molto lontano.
Ma la noto. Una bellissima donna della mia età più o meno, affatto alla moda, tutt'altro, oserei dire molto libera nella scelta, scelta sapiente e consapevole tuttavia, e probabilmente la stavo osservando così intensamente che mi guarda con disappunto, in pratica mi folgora con lo sguardo.
Necessario riprendersi immediatamente, ma, sorrido con vergogna e abbasso la testa. Quando la cerco di nuovo era più lontana e seminascosta mi osservava. Le alzo la mano in segno di scuse, si compiace sorride e annuisce gradendo il gesto. Non la mollo. Ma lei si, si avvinghia ad un uomo di una certa classe e sparisce.