L'unico momento in cui ho desiderato nella mia vita non essere nel posto in cui ero è stata l'ultima volta che ho visto G. Eppure non pensavo potesse accadere di nuovo, eppure è accaduto di nuovo.
E stranamente proprio qui, a metà settembre, nel clima che preferisco, nelle ore di sera quando il freddo comincia a farsi sentire, e quando tutto diventa più magico.
Che io non sia un grande genio nella scelta delle mie storie d'amore è risaputo, ma che spesso queste vengano a me come falsi buoni propositi, assolutamente è assodato.
Quindi rientro al mio lavoro, ancora stanco dal viaggio, portatore di un piccolo successo, in cerca di un sorriso di colei che invece distoglie subito il mio sguardo e mi segue per ragguagliarmi circa le ultime novità e impegni, fredda e distaccata.
Poi arriva lei, la mia mentore che mi caccia come sempre dal mio tranquillo lavoro in scrivania a scovare successi in strada... ma non no ho molta voglia, così mi ritrovo qui, dopo aver riposto tutto il mio operato sulla scrivania di colei che neanche mi degna di uno sguardo, mi soffermo, con la vana speranza, ma neanche alza la testa e resta ferma in attesa che scompaia dalla sua vista. E tiro un sospiro di quelli che chiunque interpreterebbe come una sconfitta, e sguscio via, con Gabriele che mi segue: "maddai un due di picche proprio te? Il Don Giovanni dello stile!!! Non ci posso credere" che naturalmente si tira a se un "'fanculo Gabriele, ti aspetto sabato alle 8, non ti scordare e non prendere scuse stupide!!!".
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Quasi quasi...la odio!!!