Potremmo concentrarci sempre e solo su noi stessi se vivessimo da soli o se non dobbiamo rendere conto a nessuno.
Il problema è quando non vivi più da solo e devi rendere conto a qualcuno.
Fine settimana all'insegna dello sport: dato il via libera per le escursioni e chi ci tiene a casa... sta di fatto che la scelta versa su pericolose escursioni dove lo stare insieme si perde un pò come se ancora fossimo perfidi amici di sfide... e lei, che mi piace in ogni modo, anche quando fa cazzate, ci riprova.
Stavolta siamo in 5 e lei sfida tutti ad una salita pericolosa tra ghiaccio, acqua, fango e cambio repentino del tempo... ma imperterrita, e niente affatto preoccupata del fatto che magari fossimo tutti fuori allenamento, parte spedita e convinta, fino a quella che si rivelerà poi per lei un gran brutto ricordo...
Non faccio in tempo a prenderla ma la recupero in un rovinoso salto nel vuoto di ben 3 metri che mi causa uno strappo alla mia spalla già distrutta da precedenti legati ad incidenti e sfide al limite dell'estremo, almeno per me, contusioni e abrasioni varie...ma è il meno. Ma lei... nonostante riesca ad afferrarla cade rovinosamente a terra, batte la testa, sviene, non si riprende...attimi di panico, di terrore, arriva l'elicottero, la portano via. Io finisco nel vicino ospedale lei altrove, sotto osservazione ma ci capisco poco: sentivo il mio stomaco chiudersi, la testa esplodere e il dolore alla spalla non esisteva o almeno era soffocato da quella sensazione di perdita, di vuoto, di sofferenza inconcepibile e stupida, maledetta sfida...e sono senza respiro. Tiro fuori il peggio di me, per chi mi conosce sa bene cosa intendo, e non so nulla: come sta, dove sta, quali danni ha riportato...nulla.... Neanche i miei amici che sono da lei riescono a darmi informazioni.
E finisco in uno stato di disperazione, con mia madre, mia sorella e persino mio padre lì a tenermi tranquillo, nella speranza che qualcuno mi portasse una qualche notizia... subito...