Quando finalmente tutto procede come dovrebbe, quindi ho paura di questa strana nuova storia, condivisa con nessuno, quindi da nessuno maledetta né approvata, mi ritrovo in uno shooting nei posti che amo di più al mondo, casa mia, lontano da ogni sguardo, in mezzo alla neve, nel freddo pungente e sotto nuvole capricciose e il soggetto più incredibile al mondo: lei.
Per un gioco, forse pericoloso, forse ambizioso, stranamente approvato da una creatura così pura e sensibile, vestita di un maglione bianco, il colore che più le dona e che la rende cento, mille volte più sensuale di un provocante nero, con i capelli finalmente in disordine, senza gli occhiali, "guidami o inciampo con qualcosa" senza calze, a piedi nudi, avvolta dal collo caldo del cashmere puro, mi spinge, fuori all'aperto dal finestrone che da sul retro dalla mia camera da letto, dove c'è un portico protetto, con un camino per pochi intimi, acceso, e un salottino riparato.
"prendi la Canon", e mi guarda provocante, quasi una sfida, e non me lo faccio ripetere due volte, mi fiondo fuori e lei è lì che cammina a piedi nudi sulla neve, di spalle, con una mano sulla bocca, gli occhi chiusi e strizzati e un sorriso sofferente e io.... comincio lo shooting privato dei miei sogni. Fotografo ogni dettaglio: i suoi piedi candidi sulla neve, le sue mani bianche poggiate sulle labbra, gli occhi strizzati ed il sorriso sofferente, i capelli che le scendono sul viso e dietro sul maglione, il cashmere, il punto dove finisce e dove l'occhio è invitato a scorgere sotto per un istinto animale, già soddisfatto ma che invoglia ancor di più, ed io non ho freddo, nonostante il petto nudo ma non oso toccare la neve e la foto più bella: si tira la neve addosso e sorride come una bimba...il resto? E' storia, mia e sua....