lunedì 10 luglio 2017

Giochi d'estate

Il caldo fa brutti scherzi. Persino dove vivo io, posto scelto proprio per la frescura che in estate ti concede di respirare normalmente, in questi giorni diventa insopportabile persino stare all'ombra.
Così, in questo afoso fine settimana di luglio (che pare inizio agosto) mi fiondo in fuga verso le montagne. Chiaramente difficile per me poter scalare e così mi unisco a un pazzo gruppo di rafting, alle prese, dopo circa quindici anni di assenza, con remi e correnti di fiume.
Qui, nel gruppo, con me una fantastica ragazza: magrolina, molto, dai lineamenti piuttosto marcati, una sportiva senza tregua, sempre pronta all'avventura, per niente timida e assolutamente a suo agio tra noi maschietti un pò stronzi.
La battuta più classica al momento su questo tipo di attività sportiva riguarda il suo peso, finché non si spoglia per indossare l'attrezzatura da canottaggio, da veterana, e zittisce tutti. Qualcuno tende addirittura a coprirsi dietro qualcun altro e invece io mi avvicino: cavolo, alla faccia del magrolino, sei un fascio di muscoli, che altro fai oltre a sfidare le rapide?
E lei divertita, non aspettava altro per affondarmi: seguimi e lo scoprirai, sfregiato!
Confesso, il nomignolo che sa di offesa me lo sono meritato, ma ha continuato a chiamarmici di continuo, forse anche perché io l'ho chiamata di continuo secca, dopo questo strano insulto.
Fantastica per il suo modo di tenermi testa. Il dolore alla gamba era insopportabile nonostante tutto ho resistito, in discesa tra le rocce, con lei, capogruppo, che mi cazziava ad ogni strillo "hei sfregiato che fai batti la fiacca?", ma non si faceva attendere il mio "Secca muoviti o da qui non ne usciamo più!".
Alla fine ne siamo usciti, vivi, vincenti, rotti e divertiti. Probabilmente il mio volto non mascherava il dolore e la spalla mi stava giocando brutti scherzi. Si avvicina mentre ero lì preso a tentare di ricomporre la mia chioma ribelle "come va? Ti fa male il ginocchio?". Anche gentile, o era un perfido modo per sminuire la mia virilità? Non ci casco: "benissimo secca, e te?". Caxxo me lo potevo risparmiare: "perfetto allora risaliamo per di là!" e mi indica la parete rocciosa!
Ora immaginate: fiatone, capelli disastrati, cicatrici a vista, spalle massacrate, butto la testa indietro e non gliela do vinta!

Mi costerà caro...anzi carissimo!