La nuova fiamma del mio amico è un mito. Già so che mi piace e va super d'accordo con la nostra amica di avventure, tanto che ce le portiamo dietro ad ogni uscita e nascono le gare sessiste con paraculate al seguito, fino a scommesse al limite dell'insano buonsenso.
E proprio una di queste mi ha rifilato una bella situazione del cavolo. Fuori allenamento, nell'ultimo anno ho perso sfide anche le più banali, persino con i miei nipoti, come se mai fossi stato uno spericolato accorto. Per farla breve, scalata, ennesima, finita male per me. Rientro a casa come al solito devastato e con la ripromessa che non avrei mai più fatto scalate. Affogo il dolore con il mio Jack, mentre i tre perfidi mi perculano a sorsi di scotch e campari. La secca che cerca di curare le ferite mentre sento i due di là che se la ridono alla grande.
"Sei ancora un rottame, scalare non fa per te!" e sorride. "Lo so, lasciamo perdere, non so dire di no alle sfide, altrimenti non sarebbe successo!". Mi conferma che le bruciature sono notevoli e il dolore già me lo aveva reso noto. Il volto tumefatto ma dal dolore, un labbro ferito e la spalla, sempre lei, massacrata. Stranamente disinvolto a petto nudo di fronte a lei mentre mi cura in camera e il sottofondo delle risate. In penombra, forse troppo Jack, forse troppo dolore, forse troppo vicini i volti... caxxo ... mi scuso e abbasso lo sguardo e la allontano! Lei sorride e torna a curarmi le ferite "tranquillo, non mi infastidice un bacio di un amico, specialmente se è sofferente..." e sorride. Galeotto fu il suo proferir parola almeno per me: la afferro e la butto sotto di me sul letto, inevitabile la passione che ci metto e altrettanto appassionata l'inevitabile risposta. Un calcio che mi scolla da lei e mi butta a terra: "caxxo che dolore ma chi sei: Maciste?" e lei scoppia a ridere e sempre sorridendo "non ci provare mai più!" mi rialza mi spinge sul letto e continua con l'intento di curarmi. A cose fatte torniamo di là, e lei "se la caverà!" ed io che non ho il coraggio di guardare il mio amico: ma che diavolo di stronzo che sono!
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